Streetlifting – nuova frontiera della forza?

Streetlifting

Indice dei Contenuti

Questo articolo, primo di una serie dedicata alla disciplina Streetlifting, parlerà dei principi fondanti di questo nuovo sport. 

Lo Streetlifting ha origini antiche e basa la sua pratica su gesti di forza noti e comuni. L’idea innovativa è stata quella di affiancargli in un unico evento sportivo.

L’obiettivo è dare una nuova identità ai movimenti di forza del corpo libero e non solo!

Prima di addentrarci nei dettagli della disciplina ci tengo a presentarmi. Mi chiamo Matteo Pirajno e sono un atleta di streetlifting; mi sono appassionato a questa disciplina partendo dal Calisthenics, l’allenamento a corpo libero,  ho presto scoperto che l’allenamento delle skill di freestyle non rappresentavano la mia idea di atleta.  Per questo motivo dal 2016 ho iniziato a partecipare ad eventi di Calisthenics zavorrato, l’involucro embrionale di questa disciplina. Ho gareggiato in giro per l’italia ed all’estero fino a laurearmi campione Europeo nel 2019.

Lo streetlifting nasce quindi dall’esigenza di chi si allena a corpo libero di effettuare movimenti di forza massimale, movimenti che siano parametrabili oggettivamente e che possano decretare chi “ce l’ha più lungo”.

Com’è strutturata una gara di streetlifting?

Nascendo dal Calisthenics, l’obiettivo è quello di massimizzare i movimenti a corpo libero, pertanto le alzate saranno organizzate su 3 tentativi alla ricerca dell’1RM sui seguenti esercizi:

        Muscle up zavorrato

        Trazione Zavorrata

        Dip Zavorrate

        Squat con bilancere

Questa disciplina ha l’obiettivo di vincere lo stereotipo che vede l’atleta calisthenico come “il ragazzino secco, leggero e che non allena le gambe”.

L’obiettivo principale sarà quindi quello di costruire una forza che sia ben bilanciata in tutti gli aspetti (tirata esplosiva, tirata “muscolare”, spinta e gambe) e che possa costruire un atleta forte a 360 gradi.

Similitudini e differenze con il PL

A primo impatto si può notare che lo strettlifting strizza l’occhio al Powerlifting, pur mantenendo un’identità ben definita.  Essendo uno sport di forza massimale la struttura della gara è pressoché identica; Viene addirittura utilizzato anche da noi il movimento di squat con bilanciere.

Ciò nonostante, le caratteristiche che un atleta di streetlifting dovrà sviluppare per massimizzare i propri risultati saranno leggermente diverse rispetto ad un Powerlifter.

Un esempio che potrebbe sembrare banale e scontato risiede nella tipologia di carico utilizzato. Lo streetlifter utilizzerà sia il carico esterno (bilancere o zavorra) che il proprio peso corporeo. Per questo motivo dovrà prestare molta più attenzione alla scelta della propria categoria di peso ed a riempirla nel modo più ottimale.

Le Alzate di gara

Come già visto poc’anzi, le Alzate di gara sono 4 e per ognuna di esse sono previsti rigidi canoni valutativi:

  • Muscle up: l’atleta dovrà dare inizio al movimento scendendo da un box ed arrivando a braccia distese, evitando in ogni fase del movimento di toccare un ostacolo posto a 80cm. L’alzata potrà essere considerata valida se l’atleta garantirà sempre un movimento ascendente, senza crolli verticali del disco, del corpo e perfino delle spalle. L’alzata si concluderà nel momento in cui l’atleta si troverà sopra la sbarra a braccia completamente tese.
  • Trazioni: La trazione, che potrà essere eseguita con presa prona o supina, dovrà partire a braccia completamente distese e con il via del giudice; l’atleta dovrà superare la sbarra con il mento sia orizzontalmente che verticalmente; non sono inoltre consentiti movimenti alcuni da parte delle gambe.
  • Dip: L’alzata comincerà con il via del giudice una volta che l’atleta sarà  fermo ed in blocco articolare sulle parallele; il movimento viene considerato valido quando viene nitidamente rotto il parallelo da parte della spalla e contestualmente l’anca risulta nitidamente sotto la parallela, questo al fine di evitare eccessive riduzioni del range di movimento.
  • Squat: i principi e le regole relative allo squat sono in tutto e per tutto paragonabili a quelle di uno squat Raw da Powerlifting, sia per quanto riguarda i comandi (squat e rack) sia per quanto concerne i parametri di valutazione della validità dell’alzata.

Peculiarità dello Streetlifting

Lo sport è in fase di rapida crescita e sta raccogliendo un bacino di utenza sempre maggiore. Per questo motivo è possibile immaginare un’impennata delle prestazioni, con conseguenti nuovi record. 

Il livello è comunuque già elevato, in particolare nei movimenti di upper body, con prestazioni che possono arrivare fino a:

  • 50kg di muscle up;
  • 120kg di trazione; 
  • 180kg di Dip; 

Lo squat è invece un’alzata in cui lo streetlifter medio è ancora non competitivo rispetto ad un Powerlifter, ma è auspicabile che la forbice di prestazioni possa andare via via a stringersi.

L’atleta di Streetlifting

Lo streetlifter di alto livello ha volumi muscolari importanti ma con percentuali di massa grassa molto basse, elemento fondamentale per garantire un miglior rapporto “peso/potenza”. 

Il fisico deve essere armonico e ben bilanciato tra upper e lower body 

La prima caratteristica che salta all’occhio guardando uno streetlifter è l’ipertrofia del dorsale, muscolo cardine in molte delle alzate di gara, così come un discreto volume degli arti superiori, fondamentali nella fase di chiusura di trazione e Dip. 

Se un atleta allena unicamente le alzate di gara alcuni distretti, come pettorale e catena cinetica posteriore della coscia, potrebbero non essere sufficientemente stimolati. Tali carenze possono e devono essere risolte con esercizi accessori, in primis per garantire un miglior equilibrio muscolare, ed in secondo luogo perché possono diventare un punto di svolta nella gestione di alcune alzate (ma di questi e molti altri elementi avremo modo di parlare nei prossimi articoli).

I principi cardine dello streetlifting sono in gran parte accomunabili a quelli del Powerlifting; con alcune differenze più o meno sostanziali in termini di programmazione e periodizzazione dovuti alla diversa natura degli esercizi.

In questo percorso andremo piano piano a scoprire tutti gli aspetti relativi a questa nuova ed intrigante disciplina, partendo dagli aspetti relativi alla meccanica del gesto, fino agli aspetti biomeccanici, ai principi di programmazione, alle affinità ed alle differenze rispetto al fratello maggiore PL e cercando di incuriosire e destare la tua attenzione verso uno sport nuovo, giovane ed estremamente intrigante. 

Articolo a cura di Matteo Pirajno

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